
Oggi, dopo un restauro durato quasi otto anni la Cattedrale di Noto, uno dei gioielli del barocco siciliano, riapre con una solenne cerimonia. Un autentico evento, cui fa da cornice propiziatrice la recente notizia della rinuncia da parte della texana Panther Oil alle trivellazioni nelle aree della Val di Noto tutelate dall'Unesco. La Cattedrale di Noto, monumento nazionale dal 1940 e dal 2002 inserita dall'Unesco nella lista dei siti patrimonio dell'umanita', era stata gravemente danneggiata con il crollo della cupola e di due navate (la centrale e la destra) nel 1996 a causa dell'indebolimento della struttura determinato dal terremoto che sei anni prima aveva colpito la Sicilia orientale. I lavori di restauro erano iniziati il 9 ottobre del 1999, a cura della Protezione civile e con il prefetto di Siracusa. Le opere hanno impegnato circa 83 mila operai che, ricorrendo alle antiche tecniche costruttive, ma nel rispetto dei parametri antisismici, hanno collocato ogni singola pietra. Le parti rimaste in seguito al crollo sono state mantenute e integrate nella nuova costruzione, eccetto i pilastri della navata sinistra che sono stati demoliti e rifatti.Sono stati utilizzati per ricostruire cupola e larga parte della navata destra, almeno 25 mila metri cubi di muratura, ben 150 mila blocchi di pietra; 81 mila ne sono stati utilizzati per pilastri e fondazioni, 1.800 per la cupola; 730 mila, infine, le ore lavorative.Finalmente ritorna a vivere il fiore all'occhiello della capitale mondiale del Barocco.
2 commenti:
Hai messo davvero una bella foto! BLAVOOOO...
GLAZIE TANTO!!!!
Posta un commento