martedì 19 giugno 2007

BLACK POWER IN FORMULA UNO

La lunga trasferta della Formula Uno nel Nord America, prima Montreal poi Indianapolis, ci consegna un gioiello di nome Lewis Hamilton. Il debuttante inglese, al volante della Mclaren, ha stravinto i due Gran Premi nordamericani balzando al comando della classifica piloti con 10 punti di vantaggio sul compagno di squadra Alonso. Lo spagnolo campione del mondo si è lamentato più volte del trattamento di favore, a suo dire, riservato al giovane Hamilton visto la sua nazionalità, inglese come il team Mclaren. La verità è che nessuno si aspettava, tra cui lo stesso Alonso, un avvio così scintillante del nuovo Tiger Woods delle quattroruote, sempre sul podio nei primi 7 gran premi stagionali. Alla gioia Mclaren fa da contraltare la delusione Ferrari, la macchina a nostro avviso è buona ma quella che fa la differenza sono i piloti. E’ inutile nasconderci dietro ad un dito sia Hamilton che Alonso hanno molto più talento del duo Raikkonen-Massa. Un consiglio per il prossimo campionato è quello di cercare di ingaggiare Alonso, già stufo della convivenza con l’inglesino, in coppia con Fisichella o Trulli, o magari scovare un giovane pilota italiano da contrapporre al black power di Hamilton.

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