lunedì 28 maggio 2007

PATATA ROSSA DI CETICA

In tutti i paesi del mondo la patata ha rappresentato una vera e propria fonte di salvezza in epoche di carestie, come avvenne nel 1817 in Toscana. Il Granduca emise infatti un editto con il quale incentivava presso le autorità territoriali la semina delle patate, per far fronte agli effetti devastanti della carestia. Meno bisognosa di attenzioni rispetto al grano, più capace di estrarre elementi nutrienti dal terreno e di immagazzinarli nella sua polpa, la patata si rivelò fin da subito un ben prezioso per il popolo. Per questo la patata è oggi un alimento sempre presente in tutte le cucine del mondo, tanto che le Nazioni Unite dedicano hanno decretato l'anno 2008, come Anno Internazionale della Patata. L'origine storica dei piatti preparati con le patate è spesso frutto della mancanza di beni più nutrienti come la carne. Proprio per questo, del resto, questi piatti sono capaci con poco di rendere al consumatore un prodotto davvero straordinario al palato. Noi dell’Ignorante vi vogliamo presentare una delle tante meraviglie della cucina toscana, nella specie casentinese, la Patata Rossa di Cetica.
Questa pietra miliare del buongusto toscano si caratterizza per avere tuberi di media pezzatura, di forma tonda ovale, con epidermide di colore rosso scuro. Il suo forte legame con il territorio, che vede questa patata casentinese crescere ad altitudini ed in terreni "difficili", e che costituiva un tempo la sua grande forza, ha costituito durante il consumismo dei giorni nostri il suo punto debole. A confronto con le varietà provenienti dai paesi esteri, sempre più facili da reperire sul mercato, e di maggior produttività, la Rossa di Cetica è stata sempre più relegata ad ambiti marginali. In poco più di 20 anni si era persa la consuetudine di rinnovare le semine ad alta quota, provocando così una sorta di "invecchiamento" dei tuberi, e la loro perdita di forza e di salute. Solo nel 2000 ha inizio il progetto di recupero della Patata Rossa di Cetica, promosso e sostenuto dalla Provincia di Arezzo e dall'ARSIA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione nel settore Agricolo e Forestale) con la collaborazione dell' Università di Firenze, della Comunità Montana del Casentino, del Comune di Castel San Niccolò, e degli abitanti di Cetica. Tutto ciò ha portato di nuovo nelle nostre tavole un prodotto davvero eccelso e inimitabile. Noi dell’Ignorante consigliamo un viaggio tra i sapori del Casentino, proponendovi un abbinamento enogastronomico composto da tortelli di patate con burro e parmigiano accompagnato da un ottimo CastelPoppi 2004.

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