
Offshore Dream è il giovane cavallo (5 anni di età contro una media di 8/9 del resto dei partenti) che nel Gran Prix d’Ameriquè, la corsa di trotto più importante del panorama europeo, ha sconfitto grandi rivali come i favoritissimi Jag de Bellouet (vincitore dell’edizione 2005) e Kesaco Phedo (vincitore dell’edizione 2004), portandosi a casa l’ambito premio di 1.000.000 di euro. Sulla sabbia nera dell’ippodromo di Vincennes, alle porte di Parigi, il nuovo idolo dei francesi ha dominato la corsa stabilendo il record della pista e candidandosi a diventare il nuovo Varenne (il campione italiano 2 volte vincitore nel 2001 e 2002 della classica parigina).
Alla felice storia di Offshore Dream fa da controaltare il “dramma” di Barbaro, vincitore nel 2006 del Kentucky derby di Louisville (la corsa di galoppo che calamita l’attenzione degli Usa). Il cavallo “adottato” da tutti gli americani dopo la caduta nel Preakness Stakes di Baltimora, che l’ha costretto al ritiro anticipato dalle corse, è stato soppresso dopo molti mesi di sofferenza a seguito della rottura di una zampa posteriore. I veterinari avevano tentato il tutto per tutto sottoponendo Barbaro ad un delicato intervento, con l’applicazione di 27 chiodi nella zampa fratturata dell’animale, almeno per recuperarlo come stallone da monta e concludere così dignitosamente la sua carriera. Pochi giorni fa però la triste notizia dell’eutanasia praticata al campione americano già diventato leggenda come a suo tempo il mitico Seabiscuit, simbolo della rinascita americana nel periodo della crisi economica del 1929.

2 commenti:
Bellissimo l'articolo, forse sono di parte ma ormai i cavalli fanno parte della mia vita!
articolo tecnicamente ben fatto e coinvolgente
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