GATTO’ ARETINO

E’ il dolce tipico della città di Arezzo anche se il suo nome tradisce origini francesi (gattò viene da gateau), sono stati proprio gli aretini ad attribuire un nome francese ad un dolce altrimenti chiamato, nel resto della Toscana, “salame dolce”.
Il gattò non è mai mancato dalle tavole dei contadini, soprattutto in occasione dei matrimoni e delle cerimonie religiose in genere. Oggi fa bella mostra di sé in tutte le pasticcerie e forni della città toscana ma se volete gustare il vero gattò dovete rivolgervi alle massaie aretine, cercando di carpire i loro segreti durante la preparazione. Noi dell’Ignorante abbiamo “rubato” per voi la ricetta segreta del gattò e ve la proponiamo augurandovi buon appettito.

IMPASTO
Montare 3 chiare d’uovo a neve, aggiungere 3 cucchiai di zucchero poi 3 tuorli d’uovo uno alla volta. Aggiungere poi 3 cucchiai di farina ed infine un cucchiaino e mezzo di lievito, lavorando il tutto fino a raggiungere un composto omogeneo.
In una teglia rettangolare mettete un foglio di carta oleata, imburrata e infarinata e versateci sopra l’impasto. Cuocete in forno caldo per 15 min. Togliete la pasta con la carta e bagnatela con del vin santo e vermut bianco.
Cospargete la superficie con della crema pasticcera e con del cioccolato fondente liquido.
Aiutandovi con la carta arrotolate il dolce a tronchetto, quindi cospargetelo con zucchero a velo.
L’Ignorante consiglia in abbinamento un Cortona Vin Santo o un Vin Santo Riserva.